lunedì 25 ottobre 2010

Tema-Gandhi


Mohandas Karamchand Gandhi è stato uno dei fondatori dell’attuale stato dell’India ed un sostenitore della resistenza passiva come mezzo di rivoluzione.
Visse per molto tempo in Sudafrica e tornato in patria promosse una campagna di protesta basata sulla non collaborazione con il governo britannico.
Convinto che l’indipendenza fosse irraggiungibile se non era accompagnata da una radicale trasformazione, Gandhi sostenne un programma di rinascita nazionale. Egli divenne un simbolo internazionale dell’India e cominciò ad essere venerato come un santo: conduceva una vita spirituale, praticando il digiuno e la meditazione, e rifiutando ogni possesso terreno. Egli diede all’induismo un valore totalmente nuovo. Le sue azioni portarono a soprannominarlo Mahatma “grande anima”, titolo riservato ai grandi saggi.
Per un periodo si ritirò dalla politica in quanto venne arrestato per aver detto alla popolazione di non pagare l’imposta sul sale, ma quando riprese l’attività egli tentò di far cessare le divergenze tra indù e musulmani, attraverso uno sciopero della fame.
Il governo aveva acconsentito a concedere l’indipendenza a patto che si risolvessero le divergenze con la Lega Musulmana. Gandhi, in tutto ciò, ebbe un ruolo fondamentale e tre anni dopo l’India divenne un paese indipendente.
Non si riuscì a trovare un accordo che soddisfacesse entrambi, e il Pakistan musulmano fu dichiarato stato autonomo. 
L’originalità e le convinzioni di Gandhi stanno in una combinazione tutta personale: il pensiero politico e sociale di Gandhi è un tentativo di applicare il principio dell’amore nella vita. Per lui è un peccato contro l’umanità che alcuni possiedano ricchezze superflue quando altri non possono soddisfare i loro bisogni primari.
I principi di Gandhi hanno ispirato generazioni di attivisti democratici e contro il razzismo come Martin Luther King.

Martin Luther King nasce dopo un parto difficile ad Atlanta, Georgia, nel Sud degli Stati Uniti, dove il problema razziale è sentito con angoscia e urgenza particolari. Questo bambino che il 15 gennaio 1929 sembra entrare così malvolentieri nel mondo ha una storia le cui radici affondano nel suolo afro- americano.
I suoi antenati erano stati catturati con violenza inaudita dai negrieri e portati dall'Africa in catene sul continente americano per esservi venduti nei mercati ai migliori offerenti. Milioni di neri, uomini e donne, venivano strappati alla loro terra e fatti schiavi per lavorare, fino allo stremo delle loro forze, nelle piantagioni di cotone.
Fin dall'infanzia Martin Luther King deve subire i traumi I dei bambini che scoprono di essere diversi e discriminati in i una società razzista. Ha cinque anni quando la madre dei suoi compagni bianchi proibisce loro di giocare col piccolo Martin, perché «negro». A otto anni apprende dal padre con: dolore la tragica fine della sua prediletta cantante Bessie Smith, celebre interprete di spirituals, canti di fede e di speranza degli schiavi delle piantagioni del Sud: ferita in uno scontro automobilistico, muore dissanguata perché rifiutata dagli ospedali per bianchi di Atlanta
Martin Luther King è affascinato dalla figura di Gandhi, dal quale apprende i principi della lotta non-violenta. Nel 1953 si laurea in filosofia a Boston e nel 1954 si trasferisce con la moglie Coretta Scott a Montgomery, Alabama, per svolgervi il ministero di pastore della chiesa battista.
La scintilla che dà inizio al Movimento per i Diritti Civili scocca a Montgomery. Sugli autobus della città le prime tre file di posti sono riservate ai bianchi, le altre possono essere occupate da neri. Un giorno un'impiegata nera, Rosa Parks, seduta dietro i posti riservati ai bianchi, rifiuta di alzarsi e cedere il posto quando salgono alcuni viaggiatori bianchi: viene arrestata e portata in carcere.
La notizia si diffonde rapidamente tanto che un movimento guidato da Marthin Luther King decide di boicottare i servizi pubblici. La compagnia degli autobus ha già perso 40milioni di dollari. Marthin diviene bersaglio di minacce di morte, gli viene addirittura distrutta la casa.
Martin Luther King partecipa a manifestazioni di massa e a raduni, e viene spesso arrestato. E ogni volta si rafforza il suo impegno per la giustizia, si rinvigorisce la sua fede in Dio e nella Sua guida.
A Marthin Luther King viene dato il premio Nobel per essere riuscito a far approvare, attraverso marce i digiuni, la legge per i diritti civili.
Il 4 aprile 1960 Marthin si trova in un hotel a Memphis con altri leader neri. Marthin si affaccia alla finestra per prendere una boccata d’aria e un colpo lo colpisce ed egli muore sul colpo.

Entrambi hanno un modo per opporsi: la non violenza.
La nonviolenza è uno stile di vita ed un metodo per ottenere positivi cambiamenti sociali. è essere il cambiamento che si vuole vedere, senza che questo comporti distruzione, umiliazione, punizione di chi vi si oppone. La nonviolenza attiva è una risorsa a disposizione di tutte le persone e le comunità per affermare i propri diritti e dunque la propria dignità. Essa consente di combattere i meccanismi di oppressione e ingiustizia senza cadere prigionieri della spirale disumanizzante della violenza. La nonviolenza prevede in ogni singola iniziativa o campagna l’elaborazione di un programma costruttivo e sottende anche un progetto globale teso a rimodellare in senso più umano i principi e i rapporti che regolano la società.




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